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L’ OSS nel sistema a servizio della domiciliarità. L’operatore della prossimità nel lavoro di cura

6 settembre 2013
presso:
“Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra”
Loc. Pila, Perugia
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6 settembre 2013

Venerdì 27 Settembre 2013 ore 8,30-17,30

Anticipato al Venerdì 6 settembre 2013 ore 8,30  17,30

presso

“Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra” – Loc. Pila, PERUGIA

 

 

MOTIVAZIONE DEL SEMINARIO

L’OSS (Operatore socio sanitario) è figura essenziale nel Sistema Domiciliarità. È un operatore di base e non di basso livello, impegnato nel lavoro di cura a domicilio, nei Centri diurni, nelle strutture residenziali, in ospedale.

Deve operare in modo integrato, attraverso un lavoro di squadra, con gli assistenti familiari, gli infermieri, i terapisti della riabilitazione, i medici di famiglia per poter, insieme anche alla famiglia, aiutare le persone più fragili.

Ha bisogno di muoversi in un contesto organizzativo di qualità per star bene e far star bene le persone seguite nella relazione d’aiuto.

Nel progetto sociale, culturale e politico dell’Associazione “La Bottega del Possibile”, l’OSS ha una parte importante, richiamata nel suo Statuto, in cui ci si impegna a dedicare a tale operatore “un’attenzione privilegiata”. L’operatore OSS costituisce un “pilastro portante” nella presa in carico della persona nel quadro del lavoro di cura e della rete dei servizi.

Tutto ciò perché, anche riferendoci all’operatore OSS, al centro dell’attenzione vogliamo

continuare a porre la persona in difficoltà e la sua famiglia, persona con una sua unicità,

irripetibilità, domiciliarità; persona che può essere adulta, anziana, disabile ma anche bambino o adulto in stato di disagio sociale.

L’OSS è l’operatore che sa valorizzare le risorse di cui la persona dispone ancora, insieme ad

operatori di altre professioni, al volontariato, alla rete di relazioni; lavora con la persona e per la persona, con la famiglia, in un progetto individualizzato, flessibile, articolato, mirato per “quella” situazione, per sostenere e migliorare il più possibile lo stato di ben-essere della persona considerando i suoi bisogni e le sue risorse, ma anche, possibilmente, i suoi desideri.

L’OSS è, dunque, un operatore degno del massimo rispetto, che ha diritti ma anche doveri nella sua professione di aiuto, perché è l’operatore della relazionalità nella manualità e nel sostegno.

È una relazionalità che deve promuovere, al massimo possibile, più autonomia e ben-essere, che deve ri-animare dando voglia di avere ancora un progetto di vita, anche da “vecchi”.

All’OSS inoltre si domanda di essere “sensore del territorio”, di parlare, di trasferire la sua analisi sui rischi e problemi del territorio; ma a chi decide…, per contro, a livello politico e tecnico, si chiede con forza di ascoltarla, di rispettarla nella sua scienza/dall’esperienza (quella che non troviamo sui libri!!), di coinvolgerla nella predisposizione non solo dei progetti individuali ma anche nei progetti di territorio, di Distretto; tutto ciò anche al fine di garantire all’OSS una visibilità sociale che ora non possiede. Naturalmente all’OSS andrà assicurata una formazione costante, che l’OSS stesso deve volere.

 

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    Details

    Date:
    6 settembre 2013

    Luogo

    “Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra”
    Loc. Pila, Perugia + Google Map: