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25 marzo 2017 08:30 - 13:30

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PRESENTAZIONE

Questo seminario – pensato per nonni, aspiranti nonni, persone anziane che hanno cura dei bimbi in un rapporto non professionale (zii, parenti, vicini, amici ) – si innesta in naturale continuità con nostre precedenti iniziative seminariali, molto partecipate, svolte nel 2014 e nel 2015.
Il titolo di questo nuovo Seminario prende spunto dal libro di C. Attias-Donfut – M. Segalen, Il secolo dei nonni-la rivalutazione di un ruolo, Armando, Roma, 2005 e da una recente rielaborazione esperienziale di L. Tosco (A spasso con il nonno/Diario di viaggio nel mondo bambino, Editrice Effatà, Torino 2016).
Da ricerche accreditate risulta che oggi, nel nostro Paese, almeno 10 milioni di nonne/i seguono assiduamente nipotini dagli 0 ai 12 anni; così si caratterizza un solido welfare informale che – in maniera silente – offre quotidianamente amore-cura-assistenza-educazione e permette un risparmio per le famiglie valutato in 24 miliardi di euro/anno.
Ma c’è poco pensiero su ruolo, competenze, difficoltà, risorse, gioie dei nonni di oggi. In questo secolo dei nonni – a fronte del 20°secolo che ha visto lo sviluppo, se non addirittura la nascita, della cultura dell’infanzia – è in particolare molto limitata la riflessione – da parte dei protagonisti – sul diretto rapporto con i propri nipoti; è pertanto limitata la “circolazione” di una cultura della “nonnità” a partire soprattutto dagli attori dell’esperienza. Nonnità nell’ombra, quindi, nonne e nonni che paiono destinati ad essere considerati solo quando diventeranno peso sociale (da risorsa silente a problema).
Eppure nonni e nonne svolgono funzioni particolarmente importanti, in alcuni casi vitali per gli equilibri dei diversi assetti familiari. Funzioni di sostegno nell’accudimento-accompagnamento, in un contesto in cui i genitori lavorano magari in situazioni più disagiate e, molto spesso, anche di aiuto economico, integrando le buste paga dei figli, sempre meno corpose. Funzioni di rappresentanza delle “radici” e della “memoria” della storia familiare, della propria e della precedente generazione (l’attraversamento del clima culturale e contestativo degli anni 60-70, i cambiamenti sociali ed economici, ma – nel contempo – il ricordo diretto delle narrazioni culturali- valoriali-economiche dei propri padri e nonni), l’approccio al futuro e alle trasformazioni prodotte dalle nuove tecnologie. Le funzioni di far vivere una affettività e relazionalità diversa e integrativa di quella dei genitori, di esercitare un ruolo educativo nelle aree della conoscenza, dell’etica e dei valori.
Su queste funzioni le nonne ed i nonni possono oggi esprimere una eccezionale competenza esperienziale che può e deve farsi cultura attraverso la loro riflessione protagonistica sul ruolo, sui saperi, sulla complessità, sulle strategie di opposizione alle difficoltà, sulla natura dei legami.
Il Seminario vuole quindi offrire, con un taglio molto operativo, riflessione-autoriflessione, occasione di rielaborazione partecipata di esperienze sulle funzioni e sulla cultura della nonnità, occasione per affrontare le sfide che attendono questi nonni e i nonni che verranno, nonché la disponibilità ad attivare un laboratorio che possa proseguire e approfondire i temi che verranno trattati. Ai partecipanti verrà pertanto proposto anche questo percorso.