CODICE EVENTO: 23560
DESTINATARI: medici, psicologi, assistenti sanitari, infermieri, educatori professionali, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica

CODICE EVENTO: 13021
DESTINATARI: Assistenti Sociali

PRESENTAZIONE
È possibile per una persona con disabilità mentale che diventa adulta distaccarsi dal nucleo famigliare ed andare a vivere in una casa propria, da sola o insieme ad altri?
Può la persona disabile essere percepita come risorsa all’interno del proprio contesto di vita?
Proseguendo il discorso iniziato nel 2013 con il seminario che affrontava il tema del passaggio dalla scuola ai servizi diurni e continuato con il seminario del 2014 sui Diritti di cittadinanza, attraverso il seminario di quest’anno si intende porre l’attenzione sul tema dell’abitare sociale della persona disabile. Un abitare che si realizza nella propria nuova casa, che diviene una nuova domiciliarità, all’interno della quale si può sperimentare e rafforzare la propria autonomia ed imparare a relazionarsi con i propri pari; ma anche nel proprio condominio, quartiere, paese, città, attraverso percorsi di cittadinanza attiva all’interno della comunità, nell’ottica di un welfare di prossimità.

La mattinata sarà riservata alle diverse esperienze di buone prassi realizzate in Piemonte ed in altre regioni. Ascolteremo ad esempio esperienze sulla scuola di autonomia, sul tema del cohousing, sulla sperimentazione di nuove e diverse forme di domiciliarità, su progetti e servizi attraverso i quali le persone disabili sono diventate effettivamente una risorsa per il loro condominio, quartiere o paese.
Al pomeriggio, grazie ai contributi degli autorevoli relatori coinvolti ed anche alla luce delle esperienze del mattino, proveremo a mettere in luce i nuovi approcci teorici e le nuove progettualità emergenti. Senza nascondersi le difficoltà, sia culturali sia pratiche, che questa tematica porta con sé, ma con il coraggio di provare a spingersi oltre.
Anche quest’anno il seminario è rivolto sia a chi opera professionalmente a contatto con la disabilità, sia alle famiglie, con l’auspicio di favorire lo sviluppo di un dialogo costruttivo e la nascita di progetti da promuovere insieme.