CODICE EVENTO: 18484
DESTINATARI: tutte le professioni

LE MOTIVAZIONI DEL SEMINARIO:

La cura è un evento collettivo. La cura è un bene comune che necessita di cooperazione, di reti sociali, di integrazione tra le diverse  professioni e discipline; cioè specie in questa fase storica caratterizzata da una crisi strutturale che attraversa il Paese che causa disagio, povertà, disuguaglianze, vulnerabilità e sofferenze, ma anche rinunce data la mancanza di mezzi per le cure di migliaia e migliaia di cittadini, specie anziani. Abbiamo da difendere, nonostante gli sprechi e le manchevolezze, l’attuale sistema sociosanitario. Per promuovere cambiamenti il nostro sistema necessità della partecipazione e apporto di tutti, specie dei cittadini fruitori e degli operatori della cura; ciò al fine di poterlo meglio adeguare ai nuovi bisogni, per garantire il diritto alla salute, il sostegno alla domiciliarità e l’abitare sociale delle persone fragili e non più autonome; ciò al fine di assicurare sostenibilità e accessibilità,  nuovi percorsi e luoghi di cura, anche con una medicina più rispettosa, sobria, giusta, appropriata.

Certo, ripensare quale medicina oggi possa essere di aiuto in una società attraversata da fenomeni vasti come l’invecchiamento, l’appesantirsi delle sofferenze urbane, l’ampliarsi della condizione di cronicità e non autosufficienza , è certamente una sfida che richiama tutti ad una maggiore cooperazione,  integrazione, ricerca di alleanze con la valorizzazione delle risorse presenti e attivabili della comunità. Alle professioni di cura oggi è richiesto anche di occuparsi “politicamente” delle disuguaglianze, delle ingiustizie, della crisi delle loro organizzazioni, di ripensare come difendere e rendere esigibili i diritti primari, le regole d’inclusione, la sostenibilità del welfare come bene comune da salvaguardare e promuovere. Si chiede anche di riposizionarsi nei nuovi scenari di comportamento individuale e collettivo, di dare rappresentazione al disagio, alla povertà e alla vulnerabilità sociale che si incontrano. Alle professioni di cura, e quindi anche all’infermiere di famiglia e di comunità, è anche affidato dunque un ripensare pratiche, interventi, qualità e intensità delle cure primarie necessarie alle persone che sono chiamate ad assistere, ad aiutare.

Il tempo del curare, del convivere per anni con la dipendenza dagli altri, è il tempo in cui gli operatori della cura sono chiamati a “VIVERE CON…”, a prendersi cura di Giovanni e Rosetta e del loro abitare sociale perchè sono chiamati a sostenerli, come ad alimentare e nutrire ogni giorno il loro progetto di vita.

Sono tutti problemi che mettono in gioco il ruolo, senso delle professioni di cura, delle diverse organizzazioni; sono però problemi non delegabili a una sola disciplina e organizzazione.

Il seminario vuole essere un momento di riflessione, confronto, ricerca; intende offrire agli operatori  un momento di sosta e di pensiero, strumenti  per  superare i reciproci recinti, dare gambe ad operosità pubbliche.