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L’assistente sociale. Penso futuro per uno sviluppo sociale

11 ottobre 2013
presso:

11 ottobre 2013

Venerdì 11 Ottobre 2013 ore 8,30-17

presso

Fondazione PAIDEIA Via San Francesco D’Assisi, 42/G, Torino

 

MOTIVAZIONE DEL SEMINARIO

Alcune considerazioni, alcuni “pensieri ideali” per continuare il nostro cammino di servizio

rinnovandolo il più possibile con forte determinazione.

La situazione di oggi è grave, anzi gravissima; aumenta la fascia della povertà, nuovi disagi, nuove marginalità si presentano alla attenzione dei servizi sociali.

Dobbiamo darci dei piani strategici che ci attrezzino sempre meglio ad accogliere la complessità della quotidianità, contestualizzandola sempre più e in modo irrinunciabile.

Serve una logica plurale attraverso una lettura intra e interprofessionale dei problemi anche con i professionisti, normalmente non considerati sociali, per garantire il rispetto concreto della Domiciliarità della persona, che lo chiede, che non significa solo “l’Intero e l’Intorno” della persona stessa ma il suo abitare sociale, la sua abitanza sociale…

Gli operatori sociali devono avere un agire politico nella quotidianità, non rispettando solo le

regole con risposte deboli e burocratiche.

Ci sono troppe solitudini; occorre costruire vicinanza rispetto al sentiero di ciascuno, da realizzare attivando sinergie con alleanze virtuose, circolari, della rete nelle reti, coscienti sempre più della necessità, dell’esigenza anche di attivare la valutazione d’esito, la valutazione anche del non materiale, dell’ “ineffabile”.

Occorre pensare anche ai desideri, alla felicità delle persone e a dei servizi che siano sempre più considerati fonte generativa di sviluppo e non solo centro di costo.

E le alleanze ci servono, soprattutto a servizio delle persone ancora considerate “nessuno”, per trovare nuovi percorsi costruiti sulle relazioni, che saremo riusciti a realizzare, basate anche sulle emozioni, sull’amicizia, su un’idea riscoperta di fratellanza.

Dobbiamo essere una “comunità di pratica” per aiutare la famiglia sempre più piccola, sempre più in crisi, sempre più indifesa. Il professionista non può sostituire il contesto; perciò occorre lavorare insieme perché… insieme è meglio, anche per attuare gli articoli della Costituzione, il nostro Vangelo che…, ci ricorda che la Repubblica siamo anche noi.

Chi nega i bisogni e i diritti cancella le persone.

Non nascondiamo la verità; diventeremmo conniventi rispetto a tante ingiustizie e sofferenze.

“Mettiamoci in cammino” in tale direzione “senza paura“, come ci ha insegnato Tonino Bello.

Intensifichiamo le rotte di integrazione, anche per far manutenzione dei servizi e degli operatori davanti alla complessità in aumento.

Siamo qui per riflettere e ripensare insieme.

 

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    Date:
    11 ottobre 2013